Manga

Kagurabachi – L’ho letto. E no, non è il nuovo fenomeno che speravo

Ho letto Kagurabachi, il manga shōnen di Takeru Hokazono arrivato finalmente in Italia per Edizioni Star Comics. Dopo tutto il clamore che si è portato dietro in Giappone – tra cartelloni pubblicitari, variant cover e box pieni di gadget – ero davvero curioso di capire se fosse all’altezza dell’hype. Spoiler: secondo me, no.

🚨 Tutto questo rumore per... una raccolta di cliché?

La storia parte con Chihiro, figlio di un fabbro di spade magiche, che assiste all’omicidio del padre per mano di un gruppo di stregoni chiamati Hishaku. Il classico trauma che fa scattare la missione vendetta. Gli resta in mano la spada più potente di tutte, la Enten, e da lì parte il suo percorso da guerriero, aiutato da un vecchio amico di famiglia.

L’incipit sembra pensato per attirare chi ama i battle manga, ma se hai già letto Demon SlayerJujutsu Kaisen o anche solo My Hero Academia, ti accorgi subito che è tutta roba già vista. Ogni elemento è una spunta su una checklist: spade magiche ✔️ stregoni ✔️ poteri speciali ✔️ protagonista OP da subito ✔️.

🎨 Stilisticamente? Poco coraggio e zero personalità

Anche sul fronte disegni, Kagurabachi non mi ha colpito. I personaggi sembrano usciti da un template: il protagonista ha l’aria del solito tipo col cappotto nero e l’espressione da “mi sono appena svegliato”. Le tavole d’azione non hanno quel dinamismo che cerco in un manga del genere, e la regia è spesso confusa, con stacchi che spezzano il ritmo più che aumentarlo. E i dialoghi… be’, sembrano scritti da una IA che ha letto troppi manuali su “come si scrive uno shōnen”.

🤖 Un manga senza fatica

Quello che più mi ha infastidito è la totale assenza di “sforzo” narrativo. Il protagonista non si allena mai sul serio, tutto accade fuori scena, e le tecniche si “sbloccano” come se fossimo in un videogioco. Non c’è mai un momento in cui ho pensato: “Ok, qui c’è stato sudore, lavoro, crescita”. Tutto è liscio, patinato, confezionato per piacere senza mai provare davvero a sorprendere.

🧠 Un prodotto studiato a tavolino (e si sente)

Leggendo Kagurabachi, ho avuto la sensazione che più che una storia sentita, fosse un prodotto progettato per funzionare bene su Manga Plus, tra panel da condividere e power moment da TikTok. Ma senza un’anima vera, senza una scintilla che lo renda davvero memorabile.


❌ Non lo consiglierei se:

  • Hai già una discreta esperienza con i battle shōnen.

  • Cerchi qualcosa con uno stile visivo o narrativo distintivo.

  • Vuoi leggerti un manga che ti lasci qualcosa oltre al solito “vendetta + spada + pose fighe”.

✅ Potrebbe funzionare se:

  • Sei agli inizi con i manga e cerchi qualcosa di dritto, senza troppi fronzoli.

  • Ti interessa più l’estetica e l’azione che la sostanza.

  • Vuoi rimanere nel loop di ciò che è popolare, almeno per ora.


🛒 Supporta il mio lavoro – Acquista su Mondadori

Se questo articolo ti è stato utile o semplicemente vuoi supportare quello che faccio, puoi acquistare Kagurabachi su Mondadori tramite il link sotto.
➡️ Acquista Kagurabachi Vol. 1 su Mondadori Store

  • Non ti costa nulla in più, ma per me fa la differenza ✌️
    Grazie in anticipo!


Kagurabachi non è un disastro, ma nemmeno quella ventata d’aria fresca che molti speravano. Un manga fatto bene per quello che vuole essere, ma totalmente privo di identità. Per me è un no, ma capisco perché possa piacere a chi è alle prime letture.