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Nana Reloaded Edition Vol.1: Il Manga Cult che Mi Ha Rubato il Cuore (Di Nuovo)!

Quando ho finalmente avuto tra le mani il primo volume di Nana. Reloaded Edition, ho provato una strana sensazione di déjà-vu e di scoperta allo stesso tempo. Era come ritrovare un vecchio amico che, però, si presenta con un look tutto nuovo e più curato. La nuova edizione di Planet Manga, fedele all’originale giapponese, con la sua sovraccoperta elegante e il logo in rilievo, mi ha subito colpito per la cura nei dettagli e per il lettering finalmente leggibile, un grande passo avanti rispetto alle vecchie edizioni che spesso sacrificavano la fruibilità per motivi di impaginazione.

Le due Nana: un incontro che segna

La storia si apre con due ragazze, entrambe di nome Nana, che si incontrano casualmente su un treno diretto a Tokyo. Il destino – o forse qualcosa di più – le porta a condividere non solo il viaggio, ma anche un appartamento e, soprattutto, una parte fondamentale delle loro vite. Nana Komatsu, soprannominata Hachi, è una ragazza di provincia che si innamora con troppa facilità e che decide di trasferirsi nella capitale per inseguire il suo primo vero amore. Dall’altra parte c’è Nana Osaki, una cantante rock dal carattere forte e indipendente, che arriva a Tokyo per inseguire il sogno di sfondare con la sua band, i Black Stones.

Un primo volume diviso in due anime

Il primo volume è strutturato come un doppio prologo: la prima parte ci fa entrare nel mondo ingenuo e sentimentale di Nana Komatsu, mentre la seconda ci introduce alla grinta e alle fragilità di Nana Osaki. Ho trovato questa scelta narrativa molto efficace perché permette di conoscere a fondo le due protagoniste prima ancora che le loro vite si intreccino davvero. Entrambe sono in fuga da una provincia che sentono troppo stretta, ma lo fanno per motivi diversi: una per amore, l’altra per la musica e forse anche per amore, ma in una forma più tormentata e adulta.

Atmosfere, oggetti e nostalgia

Leggendo, mi sono ritrovato a fissarmi su piccoli dettagli che Ai Yazawa dissemina con maestria: l’accendino Vivienne Westwood di Nana Osaki, le sigarette Seven Stars, i bicchieri con le fragole. Sono oggetti che diventano simboli, che raccontano più di mille parole e che mi hanno fatto sentire parte della quotidianità delle protagoniste. L’appartamento 707, poi, è quasi un personaggio a sé: testimone silenzioso di sogni, delusioni, amicizie e amori che sbocciano e si spezzano.

Disegni e stile

Lo stile di Ai Yazawa è inconfondibile, elegante, attento ai dettagli, capace di trasmettere emozioni fortissime anche solo con uno sguardo o una posa. Ho apprezzato moltissimo come il tratto si faccia sempre più maturo e raffinato pagina dopo pagina. La nuova edizione valorizza ancora di più questi aspetti, rendendo il manga una vera gioia per gli occhi.

Perché Nana resta unico

Quello che mi ha colpito di più, rileggendo Nana in questa nuova veste, è la straordinaria umanità dei personaggi. Nessuno è perfetto, tutti sono pieni di contraddizioni, paure, desideri. Le due Nana sono diversissime, ma entrambe profondamente vere. La loro amicizia, che nasce quasi per caso, diventa il cuore pulsante della storia, capace di coinvolgere e commuovere anche chi, come me, pensava di essere ormai immune alle storie d’amore e d’amicizia nei manga.

Un’edizione che aspettavo da tempo

In conclusione, Nana. Reloaded Edition Vol.1 è il modo migliore per (ri)scoprire uno dei manga più iconici degli ultimi decenni. La nuova edizione è curata, accessibile e finalmente all’altezza della fama dell’opera. Se siete fan di Ai Yazawa o semplicemente amate le storie che parlano di sogni, cadute e rinascite, non potete perdervelo. Io, personalmente, ho già voglia di tuffarmi nel secondo volume, con la speranza che, prima o poi, la sensei Yazawa ci regali anche una degna conclusione.


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