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Ultimate X-Men 1: la rinascita mutante secondo Peach Momoko

Ultimate X-Men 1 è stato per me una lettura sorprendente e fuori dagli schemi, molto distante dalle classiche storie degli X-Men a cui ero abituato. L’albo, scritto e illustrato da Peach Momoko, rappresenta un vero e proprio reboot del concetto di “mutante”, calato in un contesto profondamente giapponese e con una sensibilità che richiama più il manga che il fumetto supereroistico occidentale.

Un nuovo inizio in Giappone

La protagonista assoluta è Hisako Ichiki, meglio conosciuta come Corazza, una studentessa giapponese che vorrebbe solo una vita normale, tra scuola e amici, ma che si trova invece a dover affrontare traumi personali e la scoperta dei suoi poteri mutanti. La storia si apre con la cerimonia di diploma delle scuole medie di Hisako, dove riceve un messaggio misterioso che la invita a un incontro presso un tempio dietro la scuola. Da qui, la narrazione prende una piega inaspettata: Hisako si ritrova davanti a una figura oscura, che la mette di fronte al dolore per la perdita di Tsubasa, il suo migliore amico suicidatosi a causa del bullismo.

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Il risveglio dei poteri e l’orrore interiore

Questa scena è stata, a mio avviso, una delle più forti dell’albo: la sofferenza di Hisako è palpabile, e la scelta di Momoko di rappresentare il trauma come una presenza quasi horror, con atmosfere che ricordano Junji Itō, rende il tutto ancora più intenso. Il risveglio dei poteri di Hisako – la celebre armatura psionica – avviene in modo drammatico, durante un incidente stradale, e segna il passaggio definitivo dall’ordinario allo straordinario.

Stile e atmosfera: un manga Marvel


Quello che mi ha colpito maggiormente è lo stile grafico di Peach Momoko: i suoi acquerelli, delicati ma capaci di virare verso il cupo e l’inquietante, danno al fumetto un’identità visiva unica nel panorama Marvel. Le tavole sono dense di emozioni, e la narrazione si prende i suoi tempi, privilegiando le sensazioni e il non detto rispetto all’azione pura. Anche la costruzione dei personaggi secondari, come Mei Igarashi (Maystorm) e Nico Minoru, è interessante: sono ragazzi normali, con poteri fuori dal comune, ma soprattutto con problemi e insicurezze molto umane.

Temi e innovazione

Ultimate X-Men 1 non è il classico fumetto corale degli X-Men: qui il focus è tutto su Hisako e sul suo percorso personale, tra senso di colpa, paura e ricerca di accettazione. Ho apprezzato molto come Momoko riesca a trattare temi delicati come il bullismo, il suicidio e l’alienazione senza mai essere retorica, ma anzi, con una sensibilità rara per il fumetto americano. L’ambientazione giapponese e la presenza di leggende metropolitane che prendono vita aggiungono un ulteriore livello di fascino e originalità.

Prime impressioni e aspettative

Questo primo numero, pur non introducendo ancora una vera squadra di X-Men, getta le basi per qualcosa di nuovo e potenzialmente rivoluzionario. La trama è solo agli inizi, ma la sensazione è che Momoko voglia portarci in un viaggio molto personale e intimo, più vicino al coming-of-age che al classico superhero team-up. Non tutti apprezzeranno questa svolta, soprattutto chi cerca gli X-Men classici, ma per chi ha voglia di qualcosa di diverso, Ultimate X-Men 1 è una lettura obbligata.

In sintesi

Ultimate X-Men 1 è un albo che mi ha colpito per la sua originalità, la forza emotiva e la bellezza delle tavole. Non è la solita storia di supereroi, ma un racconto di crescita, dolore e scoperta, con un tocco di horror psicologico e una sensibilità tutta giapponese. Sono curioso di vedere dove Peach Momoko porterà questi nuovi mutanti – e se anche voi amate le storie che sanno sorprendere, dategli una possibilità.


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